Il Parco, l’Orto e la Vigna

STORIA E BOTANICA

VIGNA E CANTINE

LE INSALATE

IL MELETO

Storia e botanica

In origine e fino al tardo ‘700 si ha notizia soltanto di terreni agricoli in zona: soprattutto vigneti e frutteti. Fu il Conte Giuseppe Fantone che all’inizio dell’800 trasformò quei terreni – almeno parzialmente – in un parco e la cascina stessa in villa.

Quando la proprietà si trasferì a Giovanni Battista Biglia, nel 1861, nel parco era già presente un laghetto, ma il nuovo signore volle completamente ristrutturare i luoghi. Come per la villa si avvalse dell’Ingegner Riccio, promotore del Parco Espositivo del Valentino a Torino, così per il giardino chiamò i fratelli Roda, ben noti paesaggisti già attivi anche per conto di Casa Savoia. In particolare fu Giuseppe Roda ad occuparsi del parco de La Malpenga. A lui si deve la progettazione e la cura dei lavori relativi al nuovo laghetto, alle grotte, al treillage, alle fontane, all’amplissima terrazza aperta su Vigliano.

Nel parco si incontrano numerose statue dello scultore Cesare Biscarra. Nel nuovo secolo fu Riccardo Biglia, figlio di Giovanni Battista e grande amante della proprietà ricevuta in eredità dal padre, a proseguire i lavori nel parco con la realizzazione dei possenti muri perimetrali, delle serre, del campo da tennis, dello stabile dedicato a garage e di altre opere di abbellimento. Negli anni ’30 del XX secolo anche Vittorio Buratti apportò svariati contributi con qualche nuova statua all’interno del parco rispettando rigorosamente l’impostazione dei Roda; all’esterno, nelle immediate adiacenze, realizzò il grande viale d’ingresso e la cappella. A lui si deve anche la bonifica della vicina collina di Zumaglia, il recupero del Castello medioevale lì esistente – detto il Brich – e la creazione della strada – chiamata La Direttissima – di collegamento delle due proprietà. Non è un caso che il vialone d’ingresso al parco sia perfettamente allineato con la vista della collina di Zumaglia, che ne fa da sfondo.

la Malpenga

1800 – 2022

Una dimora storica sulle colline Biellesi, nel punto d’incontro tra la pianura e le Alpi con vigna, meleto e orto storico…

Vigna e cantine

La collina di Vigliano ha da sempre avuto, grazie alla sua esposizione a mezzogiorno, una particolare vocazione per la coltivazione della vigna. I primi proprietari di cui si ha traccia erano già dediti nel XVI secolo alla coltivazione della vigna. Un altro Malpenga, il priore Pietro Francesco, lascia in testamento, nel 1755, una somata di vino del migliore, proveniente dalle sue vigne, ai padri cappuccini di Biella.

Ai primi dell’800 la proprietà passò al conte Giuseppe Fantone di Torino e la coltivazione della vigna de La Malpenga fu la sua nuova occupazione e seppe trarne profitto, con vini apprezzati sia a livello italiano (insigniti di medaglia d’oro a due esposizioni nazionali) che estero (Belgio ed Inghilterra).

I successivi proprietari, i Biglia, impresari edili, non trascurarono di coltivare la vigna per continuarne la tradizione d’eccellenza. Vittorio Buratti, acquistata la proprietà de La Malpenga negli anni ’30 del XX secolo, si appassionò alla coltura della stessa ricavandone sia del più comune Barbera che dell’ottima Spanna. Quest’ultimo deriva dal vitigno del Nebbiolo ed è noto, nella stessa fascia pedemontana, poco più a Est, come Gattinara. Oggi tutta la zona è parte della DOC Coste della Sesia.

La cantina si arricchì di vini di ogni provenienza: Vittorio acquistò in blocco tutte le bottiglie presentate alla mostra enologica nazionale di Siena e le trasferì a La Malpenga. Viaggiando molto per motivi di lavoro, incontrava spesso – nei paesi d’oltremare – le comunità piemontesi lì trasferitesi e dedite alla coltivazione della vigna. Fu così che a La Malpenga arrivarono bottiglie di vini californiani, sudafricani ed australiani: una vera novità per quei tempi. 

Nel suo infernòt (riservino) erano conservati anche vini centenari, di prima della fillossera. Vittorio si fece anche costruire, in una sezione appartata della villa, una Weinstube in perfetto stile tirolese, dove gustare con gli amici qualche buon bicchiere di vino. Ancora oggi, nei corridoi della villa, si trovano dei cartelli – stampati in quell’epoca – che inneggiano al vino e al piacere di bere in compagnia.

Le insalate

Le insalate de La Malpenga sono diventate la “specialità della casa” grazie a Vittorio Buratti, che nei suoi viaggi negli angoli più disparati, trovava sempre il tempo per acquistare sementi di insalate da riportare a Vigliano e lì coltivare. Anche dopo la scomparsa di Vittorio Buratti, la famiglia ha continuato nella tradizione della coltivazione delle insalate.

La grande varietà di tipi proposti fa sì che ciascun piatto assuma delle caratteristiche organolettiche particolari, a seconda delle proporzioni usate nel miscelare i tipi diversi. In un’epoca di standardizzazione dei gusti, dovuta all’uniformità, alla monotonia dell’offerta della grande distribuzione, gustare insalate con il sapore, il profumo di una volta è un’esperienza impagabile. I nipoti di Vittorio Buratti vogliono ora tornare a condividere – come già faceva il nonno – i prodotti dell’orto de La Malpenga con tanti più amici, venuti da vicino e da lontano.

Il meleto

Sulla collina de La Malpenga il frutteto da sempre ha rappresentato parte del paesaggio storico.

Il meleto attuale nasce nel 1997 dall’idea di riqualificare un grande appezzamento di terra collinare. La bella esposizione, l’altitudine e le favorevoli condizioni del terreno hanno contribuito allo sviluppo del progetto. Attualmente vengono coltivate a spalliera circa 1.200 piante di melo tra nuove e antiche coltivazioni. Esistono inoltre un discreto numero di piante di Nocciolo e di Pere.